La notte tra il 6 e il 7 luglio a Palermo una ragazza viene violentata da 7 giovani maschi.
Il 17 agosto viene uccisa Anna Scala a Piano di Sorrento, nonostante le denunce da lei fatte verso il suo ex
compagno verso il quale non erano state emesse misure cautelari.
Il 20 agosto viene trovata impiccata Vera Schiopu e le indagini si concentrano sul compagno che adesso si
trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
Il 25 agosto si apprende che al Parco Verde di Caivano in provincia di Napoli due ragazzine di 13 anni vengono
violentate da un gruppo di maschi coetanei e da un giovane di 19 anni.
Il 6 settembre la notizia di due sorelle abusate per anni da papà, nonno e zio dentro le mura domestiche a
Monreale.
Il 7 settembre la notizia del femminicidio di Marisa Leo per mano del suo ex marito, denunciato nel 2020 per
stalking.
Sono solo alcune delle notizie di violenza verso donne e ragazze o di femminicidi che questa estate hanno
riportato i media.
Molte e molti di voi si chiedono se vi sia una recrudescenza del fenomeno, se siamo in una situazione di
emergenza. Molte e molti di voi cercano, in queste ultime ore e giorni, di trovare una giustificazione, una
spiegazione a tanta violenza. Ognuna/o dal proprio punto di osservazione trova una risposta, addita una
responsabilità.
Violenza sessuale, femminicidi, violenza domestica, violenza economica, stalking, molestie sessuali e sul
luogo di lavoro sono espressioni di uno stesso fenomeno: la violenza maschile verso le donne.
La violenza maschile verso le donne è un fenomeno antico e complesso, nasce da una disparità di potere
all’interno di relazioni tra donne e uomini ed è un fenomeno strutturale della società. Cambia il contesto in
cui viene agito ma non cambiano le dinamiche e l’incidenza. Se analizziamo di dati ci accorgiamo che da anni
1 donna ogni tre giorni viene uccisa da un uomo che conosceva, spesso per le proprie scelte di libertà. 79
donne dall’inizio del 2023 secondo il report del Viminale.

Dalla nostra esperienza affermiamo che:

● Non siamo in una fase emergenziale. La violenza maschile è un fenomeno strutturale.

● Le donne e le ragazze non sono mai responsabili della violenza subita. Attribuirla loro, focalizzarsi sui
comportamenti della donna o della ragazza piuttosto che sugli autori si chiama vittimizzazione
secondaria.

● È necessario e urgente seguire le indicazioni della Convenzione di Istanbul in ogni sua parte. Non
basta aumentare le pene o individuare nuovi reati. È urgente potenziare le attività di prevenzione,
informazione, formazione e le risorse necessarie per attuarle.

● Va riconosciuto il ruolo politico dei centri antiviolenza gestiti da associazioni di donne e la loro
funzione culturale e sociale per produrre un reale cambiamento strutturale.

● Dobbiamo costruire una società basata sulla cultura del rispetto dove il libero consenso sia centrale.
Per questo domani saremo presenti alla Mobilitazione regionale indetta da Non una di meno Palermo
contro la violenza verso le donne e di genere TI RISSI NO!

Sabato 9 Settembre | Concentramento Piazza Bellini (Palermo) h.17,30